Tra fantascienza e realtà

Vi ricordate quando vi abbiamo detto che il nostro ufficio è a due passi dal Metaverso? Ma cos’è esattamente? È un grande spazio virtuale immersivo in cui poter fare esperienze di ogni tipo e viene considerato il prossimo step evolutivo di internet. 

A rendere questo termine popolare è stato Mark Zuckerberg con l’annuncio del rebranding della società Facebook, cambiandole il nome in Meta.

La parola metaverso è stata creata da Neal Stephenson, che voleva descrivere l’ambiente virtuale in cui viveva l’avatar digitale del protagonista del romanzo Snow Crash. Lo scrittore immaginava un ambiente in cui le persone potessero muoversi, interagire e provare sensazioni attraverso avatar personalizzati.

Se fino ad ora questo è rimasto uno scenario da fantascienza, nel corso del 2021 ha iniziato a diventare un’ipotesi tangibile, ed è probabile che già da quest’anno potremo fare esperienze concrete nel mondo virtuale.

 Non è corretto però definire il metaverso come esclusivamente virtuale, in quanto presenta al suo interno molte sfumature collegabili alla realtà.

Con lo sviluppo delle criptovalute e degli NFT, per esempio, si stanno già sviluppando processi di compravendita di oggetti digitali e reali all’interno del metaverso. Basti pensare che molti marchi noti nel mondo reale, come Adidas e Nike, stanno già approdando nel mondo virtuale.

Un altro elemento fondamentale è la possibilità di lavorare in questo mondo. Zuckerberg infatti, ha già presentato Horizon workrooms, una piattaforma che permette di fare riunioni e incontri in modo più attivo e coinvolgente rispetto a quelle a cui siamo abituati. Permette di creare stanze virtuali per collaborare in team, comunicare e connettersi da remoto.

Tra fantascienza e realtà

Vi ricordate quando vi abbiamo detto che il nostro ufficio è a due passi dal Metaverso? Ma cos’è esattamente? È un grande spazio virtuale immersivo in cui poter fare esperienze di ogni tipo e viene considerato il prossimo step evolutivo di internet. 

A rendere questo termine popolare è stato Mark Zuckerberg con l’annuncio del rebranding della società Facebook, cambiandole il nome in Meta.

La parola metaverso è stata creata da Neal Stephenson, che voleva descrivere l’ambiente virtuale in cui viveva l’avatar digitale del protagonista del romanzo Snow Crash. Lo scrittore immaginava un ambiente in cui le persone potessero muoversi, interagire e provare sensazioni attraverso avatar personalizzati.

Se fino ad ora questo è rimasto uno scenario da fantascienza, nel corso del 2021 ha iniziato a diventare un’ipotesi tangibile, ed è probabile che già da quest’anno potremo fare esperienze concrete nel mondo virtuale.

 Non è corretto però definire il metaverso come esclusivamente virtuale, in quanto presenta al suo interno molte sfumature collegabili alla realtà.

Con lo sviluppo delle criptovalute e degli NFT, per esempio, si stanno già sviluppando processi di compravendita di oggetti digitali e reali all’interno del metaverso. Basti pensare che molti marchi noti nel mondo reale, come Adidas e Nike, stanno già approdando nel mondo virtuale.

Un altro elemento fondamentale è la possibilità di lavorare in questo mondo. Zuckerberg infatti, ha già presentato Horizon workrooms, una piattaforma che permette di fare riunioni e incontri in modo più attivo e coinvolgente rispetto a quelle a cui siamo abituati. Permette di creare stanze virtuali per collaborare in team, comunicare e connettersi da remoto.